Minestra di pane
La minestra di pane è un piatto tipico delle tradizione Toscana a base di pane raffermo e verdure. L’ingrediente indispensabile è il cavolo nero “che ha preso le diacciahe”, ovvero il cavolo nero che è stato raccolto dopo una ghiacciata notturna. La minestra di pane è chiaramente un piatto povero che si preparava il venerdì per non buttare via il pane raffermo avanzato nel corso della settimana. In genere se ne preparavano grandi quantità, che puntualmente venivano poi riscaldate il sabato e la domenica: è proprio così che la minestra di pane diventa “ribollita“!
La minestra di pane è il piatto che avevamo pensato di proporre per l’appuntamento di oggi della rubrica “L’Italia nel piatto”. Purtroppo per una serie di incomprensioni interne al gruppo (che spesso accadono quando i punti di vista sono divergenti e trovare un punto di accordo diventa difficile) ci hanno spinto a lasciare la rubrica, con grande dispiacere… “Tanto tono’ che piovve” mi viene da dire 🙂 Facciamo un grande in bocca al lupo a tutte le ragazze e i ragazzi dell’Italia nel piatto… e che la loro avventura continui!
Beh, da buon amante della tradizione Toscana non mi fermo certamente qui e periodicamente troverete qualche nuova ricetta della mia amata terra! Che dire, continuate a seguirci 🙂
Oggi sono particolarmente in vena e vi lascio cinque modi di dire tutti toscani, ovviamente molto coloriti.
“Quando l’acqua tocca i’ culo s’impara a notare”
Quando sei nei guai impari a cavartela da solo
“Il vero punge e la bugia unge”
La verità fa male, la bugia aiuta (nell’accezione negativa)
“Ho fatto come lo strologo di Brozzi… che conosceha la merda a i’ tasto”
Come dire … me lo immaginavo 🙂
“Icché un’ammazza ‘ngrassa”
Ciò che non fa male fa ingrassare
“I fatti son maschi e le chiacchiere son femmine”
Beh… gli uomini fanno, le donne parlano 🙂
Minestra di pane
Ingredienti
- 500 gr di fagioli cannellini secchi
- 500 gr di cavolo nero
- 600 gr di cavolo verza
- 400 gr di foglie di bietola
- concentrato di pomodoro
- 3 patate
- 1 cipolla
- 1 costa di sedano
- 3 spicchi d'aglio
- 5 foglie di salvia
- 3 carote
- olio evo
- sale
- pepe
- 700 gr di pane toscano raffermo
Istruzioni
- Mettete a mollo per 12 ore i fagioli poi cuocete in abbondante acqua salata assieme a uno spicchio d'aglio e alla salvia.
- Preparate un battuto di cipolla, aglio, carota e sedano e lasciate soffriggere per alcuni minuti in un fondo di olio d'oliva, poi aggiungete le patate a pezzetti e dopo alcuni minuti tutte le verdure tagliate grossolanamente.
- Aggiungete un cucchiaio raso di concentrato di pomodoro e irrorate con il brodo di cottura dei fagioli.
- Lasciate cuocere a lungo a fiamma bassa fin quando le verdure non risulteranno morbide ma non disfatte. Aggiungete metà fagioli interi e l'altra metà passata dal passaverdure. Cuocete per pochi minuti e aggiustate di sale e pepe.
- Tagliate il pane a fette e disponete sul fondo del piatto. Aggiungete la minestra chiudendo con un filo d'olio d'oliva.
- La minestra di pane è la base per preparare la ribollita. Lasciate riposare per una notte intera la minestra di pane così preparata e il giorno dopo scaldate 4 cucchiai di olio d'oliva e "ribollite" la minestra di pane chiudendo con un pizzico di pepe e un giro d'olio a crudo.
26 Commenti
Cucina che ti passa - Rumi-
28/01/2014 at 11:33Per me restate cmq dell’italia nel piatto in eterno! Siete tra i migliori rappresentanti regionali che si possano avere, sapete che da sempre (anche prima della vecchia rubrica) ho apprezzato il vostro talento e sempre lo farò!
Sperando di riuscire a fare foto simili alle vostre almeno!!
ricetta squisita della tradizione!!
un bacione ragazzi!
2 amiche in cucina
23/01/2014 at 17:51Ciao ragazzi, non dico niente della minestra che come al solito è spettacolare come anche le vostre foto, vi dico solo grazie per aver passato con me un bellissimo e lungo periodo, mi mancherete tantissimo, è un vero peccato, ma fate attenzione, io come Elly sono vicinissima, un giorno potrei trovarmi a passare da quelle parti e bussare alla vostra porta, un bacione a tutti e due
Mimma Morana
22/01/2014 at 08:46DIVINA!!!! semplicemte divina!!! te la copio immediatamente!!!!
Ilaria
22/01/2014 at 19:45E ri-bollita il giorno dopo è ancora meglio! 🙂
elena
20/01/2014 at 23:58bellissima pure questa ricetta…siete sempre bravissimi…ma Tommi questa me la sono legata al dito… l’ultimo proverbio proprio non va giù!!!! e due dita legate!!! vediamo un po’ di fare qualcosa per recuperare…io ci conto!
Tommy
21/01/2014 at 08:25Ah ah ah l’ultimo proverbio vedo che ha suscitato un po’ di lamentele 🙂 Ma no dai, sai che i toscani sono irriverenti e pungenti …
Un abbraccio!
vickyart
20/01/2014 at 23:49ricca questa minestra! simpatici i proverbi :-p gira e rigira nn si scappa eh 🙂
Tommy
21/01/2014 at 08:16Ah ah ah ma guarda che nessuno scappa 🙂
Pasquale
20/01/2014 at 16:56Perdere persone come Voi per qualsiasi iniziativa e’ sempre un danno.Blog di altissima qualità, persone serie e piene di principi morali. Voglio pensare che non finisce qui!!!
Siete i maestri su questi tipi di piatti, se ti ricordi ti chiedevo consiglio se o’ mbastucchio (ribollita cmpan 🙂 )poteva rientrare nel comparto minestre.
A presto
Tommy
20/01/2014 at 18:11Grazie Pasquale… certo che non finisce qui, non l’ho mai pensato… amo troppo la mia terra per non continuare, in un modo o nell’altro.
A presto … molto presto 🙂
Consuelo
20/01/2014 at 15:55si, si ,si deciso! Stasera me la faccio 😀 Ti adoro!
Buon inizio settimana <3
la zia Consu
Tommy
20/01/2014 at 18:01Ah ah ah ah sì fai bene … grazie e buona settimana anche a te!
donaflor
20/01/2014 at 14:24sapete che oggi…dico solo oggi, con la vostra ricetta in tema con la rubrica sembra come se non fosse cambiato nulla, eh sarebbe stato troppo bello! ma purtroppo non è così…uffa! con voi abbiamo perso una delle regioni che adoro di più e soprattutto le belle persone che siete! ma io spero ancora :))!!! e sai che ti dico? che in questo caso concordo proprio con l’ultimo proverbio !!!
questa minestra sa davvero di casa e di piatti preparati con il cuore!
un abbraccio grande
Tommy
20/01/2014 at 15:14AH ah ah hai ragione, la ricetta era ormai pronta e mi dispiaceva non pubblicarla e sparire senza dire niente. Grazie per i complimenti e per le tue parole … e viva l’ultimo proverbio 🙂
Elly
20/01/2014 at 14:01Io non potrei mai mancare all’appuntamento con la tua cucina. Da tempo non sono più presente come vorrei, per una serie di motivi. Ma qui prima o poi passo sempre. Mi mancheranno gli accostamenti del tipo: Ma è del Lazio o toscana, sta ricetta… poi si sa i romani sono sempre stati grandi saccheggiatori. E quindi cari Tommy e Ilaria, continuerò a sedermi in tavola con voi. Non sia mai che una volta un salto in una trattoria di Firenze o dintorni riusciamo anche a farcelo. E la ricetta di oggi? Bona come può esser bona tutta la cucina povera… povera per chi, poi? Ma per chi non se la gusta più!! Per noi è ricca una tavola con questi piatti! Il mio proverbio preferito i oggi? “Quando l’acqua tocca i’ culo s’impara a notare” Quanta verità nei proverbi… Un abbraccio
Tommy
20/01/2014 at 15:08Romani predatori 🙂 AH ah ah ma sai quante ricette simili e con nomi diversi ci sono in tutta Italia?
Sai che ci sarà sempre un posto libero per te, quindi non appena capiterai dalle parti di Firenze avvisa …
Un abbraccio
artù
20/01/2014 at 13:07Con molto dispiacere devo ancora digerire il fatto che tu e ilaria abbiate lasciato la rubrica….so che qui non mancheranno mai le splendide ricette toscane nè tantomeno i vostri favolosi proverbi….direi che la carrellata di oggi rende in pieno il tuo stato d’animo….e di molti altri.
La minestra è una favola e voi toscani con i vostri prodotti di eccellenza sapete sempre conquistare i nostri palati!!!
Tommy
20/01/2014 at 13:32Grazie per le tue parole … sono felice che tu abbia colto il senso e il mio stato d’animo 🙂 Non era possibile per me rimanere ancora. Purtroppo sono venute a mancare le condizioni compatibili con il mio modo di vedere e intendere il blog: una passione con l’unico obiettivo di farmi divertire e di raccontare qualcosa di me tramite un piatto. Nient’altro. Puro piacere personale.
Un abbraccio a te carissima …
m4ry
20/01/2014 at 12:12Adoro questi piatti poveri, ma ricchi insieme. Rustici e confortanti. Ha un aspetto magnifico 🙂 Buona giornata
Tommy
20/01/2014 at 13:22Grazie Mary! Io la preferisco il giorno dopo, ovviamente ribollita 🙂
Stefania
20/01/2014 at 10:24Da oggi faccio parte anche io del club degli ex italiani nel piatto. Ci sediamo assieme a mangiare questa minestra che mi ricorda molto le mie origini?
Baci ragazzi
Tommy
20/01/2014 at 10:34E allora accomodati pure … certo è un vero peccato … fonderemo il club degli ex 🙂
Un a bbraccio
Yrma
20/01/2014 at 10:22Verdure, pane…sapori antichi da riscorprire..In quanto a riscoperta e valorizzazione delle tradizioni, beh…siete stati maestri! (Tommaso poi ci ha “deliziato” con i proverbi antichi…te la sei proprio goduta mentre scrivevi l’ultimo, nevvero?????:<)Beh io continuerò a seguirvi come niente fosse…..per me fate parte di questo gruppo. Punto. Le incomprensioni ci sono sempre in un gruppo ma l'affetto e la stima rimane. Vi abbraccio forte
Tommy
20/01/2014 at 10:33Grazie Yrma … effettivamente l’ultimo proverbio riassume tanta Toscana 🙂 E anche lo strologo di Brozzi la sapeva lunga …
Comunque, incomprensioni o no rimango un amante della cucina italiana. In questi due anni di partecipazione ho avuto la fortuna di conoscere ricette fantastiche e persone uniche che rimarranno per sempre. Talvolta però è necessario avere il coraggio di cambiare rotta. Come dire … i fatti son maschi … “fatti” nel senso di bolliti … o meglio, ribolliti 🙂
Un abbraccio anche a te!
Carla
20/01/2014 at 10:13Come mi piace questa minestra!!!!
Mi piacciono anche i modi di dire, tranne l’ultimo ovviamente, ahahahaha
Un bacione a tutti e due
Tommy
20/01/2014 at 10:23Chiaramente è il mio preferito … non credi?